Villa situata alla destra del torrente Liocca, divisa in due gruppi di case: Succiso inferiore e Succiso superiore. Nel 1357 la "Villa de Sucixio" compariva in un rogito riguardante la divisione dei beni comuni dei Vallisneri (1). Nel Censimento Estense del 1415 figura avere 34 abitanti (bocche), 3 case "muratae et coopertae paleis" e 2 case non meglio descritte (2). Era villa del Comune di Vairo, nel Contado Parmense e nella giurisdizione della Valle dei Cavalieri. Il Molossi ne indica la popolazione, agli inizi del XIX secolo, in 310 abitanti (3). Nel 1847 la villa fu aggregata allo Stato Estense ed alla Provincia di Reggio. La chiesa parrocchiale, dedicata alla Assunzione di Maria Vergine era un semplice oratorio sino al 1619 e dipendeva dalla Pieve S. Vincenzo (4). Nel Sinodo Saladini del 1691 faceva parte del vicariato di Monchio. Dopo la aggregazione alla Diocesi di Reggio fu sottoposta alla sua antica matrice. La chiesa, attualmente crollata, era in volto con tre altari. Il paese è in corso di abbandono a causa di una vasta frana. Sono notabili due portali del XVIII sec. con chiave cuspidata ed un millesimo del "1766". Numerose icone in marmo carrarese sono poste in nicchie murali o impostate su pilastrino. In totale sono stati censiti nove esemplari di cui tre su pilastro monolitico con una tipologia riferibile tra il XVII ed il XIX sec.. Un esemplare reca il millesimo "1676" e raffigura l'Adorazione. Una seconda icona è datata "1697" ed una terza reca la scritta "Briselli F. F. 1660". Tra gli elementi sparsi si notano una chiave di arco con arma e millesimo del "1710", un catenaccio in ferro del XVIII sec. ed una mensola in arenaria con la raffigurazione di una rosa inscritta. Presso l'abitato lungo la strada per Varviglia è visibile una maestà a pilastrino con icona marmorea. Nove maestà votive del borgo sono state restaurate tra 2006 e 2008 grazie alla iniziativa del Club unesco di Reggio Emilia e il contributo della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola impresa di Reggio Emilia.