Nell'890 è citato un loco "Longoria" a cui seguirà nel 1035 la corte di "Longuria" e nel 1192 la Chiesa di S. Donnino de Longoris (1); già nel 1142-1143 si ha comunque un riferimento alla "Plebe S. Johannis in loco qui dicitur S. Donnino" (2). Prima del XIII secolo il territorio era diviso in due Comuni, l'uno detto di S. Donnino e l'altro Longora (con le case lungo il Secchia e il Rioltorto); infatti i documenti del tempo indicano "per homines de Salvaterra, et de Sancto Donino et de Longora et de Arceto". Probabilmente vi erano anche due chiese di cui quella di Longora già rovinata nel 1302 (3). Dagli inizi del XIV secolo il territorio appare unito sotto un'unica denominazione "hominum de Sancto Donino et Longora". Nel 1314 l'inondazione del Secchia e Tresinaro determina la "stradellam qua itur ad insulam de Sancto Donino et Longora" (4). Nel 1315 è nominato il Comune di S. Donnino e di Longora. Il Comune fu poi aggregato a Rubiera fino al 1660 quando fu infeudato al Conte Francesco Fontana fu Tommaso. Nel 1740 ritornò alla Camera Ducale che ne infeudò il Marchese Gian Battista Mari. Da allora fu unito ad Arceto facendo però Comune a sè. Nel 1799 fu soppressa la sua municipalità. Con la restaurazione estense fu dapprima unito alla provincia di Modena e nel 1817, distaccatone fu annesso a Scandiano fino al 1860, dopodichè passò a Casalgrande (5). Agli inizi del secolo XIX aveva una popolazione di 360 abitanti (6). L'attuale chiesa è stata ristrutturata nel 1724 e ancora allungata ed allargata nel 1857 a cura dei Conti Spalletti (7); presenta una facciata tripartita a capanna con la parte centrale conclusa da un frontespizio triangolare. E'orientata liturgicamente. Il campanile con cella a bifora si innalza sul prospetto meridionale. A fianco della chiesa, ma separato, è il villino della canonica mentre l'interessante complesso della cantina della tenuta Spalletti delimita a nord l'ampio piazzale. Nella località è notabile anche il caseificio Spalletti realizzato in stile neogotico.