| Nei pressi della località lungo la via Pratorotto il Chierici rinvenne nel 1855 le rovine di un antico tempietto di età romana definito poi come "larario" con un interessante corredo di statuette in bronzo e stagno rappresentanti Dei e Dee del Pantheon pagano (1). Alla Croce si riscontrano due complessi rurali di interesse tipologico. Il primo posto a ponente della strada rivela le caratteristiche di un casino civile articolato all'adiacente corpo di fabbrica rurale. L'edificio è in proprietà della famiglia Zavaroni. Presenta una struttura compatta a pianta quadrangolare, sviluppata su tre livelli e sottotetto. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite mentre la copertura è a tre falde. Sulla facciata si evidenziano due maestà murali in nicchia raffiguranti la Beata Vergine e San Giuseppe. Il secondo complesso sorge quasi a fronte, sul lato di levante della strada da cui si accede attraverso un tipico arco d'ingresso, ed è costituito da un organismo in più corpi separati, parte disabitati ed in cattive condizioni, parte restaurati e ristrutturati. Presso l'incrocio è collocata una piccola maestà a pilastrino dedicata alla Madonna, mentre al centro dello stesso rimane una croce da cui deriva il nome della località. |