S. Romano nominata in una carta del 1010. Nel 1197 i consoli del borgo giurano fedeltà al Comune di Reggio (1). Possedeva un castello forse costruito dai Fogliani che ne erano padroni nel 1426 quando si assoggettò agli Estensi. Nel 1453 ritornò in dominio dei Fogliani. Fu acquistato nel 1524 dal Conte Gian Filippo Sertorio che ne ebbe l’investitura dal duca Alfonso I. Nel 1613 passò alla famiglia Cortese di Modena, che ne mantenne il possesso fino alla soppressione dei feudi (2). Ora non ne rimangono che pochi ruderi. Il Comune indicato nell’Estimo del 1315. Alla fine del XVIII secolo faceva parte del Marchesato di Rondinara ed aveva una popolazione di 250 abitanti (3). Con la restaurazione fu aggregato a Castellarano e nel 1860 a Baiso.La chiesa nel XV secolo aveva la sola dedicazione di S. Romano titolandosi in seguito ai SS. Quirico e Giuditta. E orientata liturgicamente con pianta a croce greca a tre altari. L’architettura originaria era della fine del XVI secolo mista di dorico e toscano con colonnati quadrati e coro semicircolare (4). Attualmente presenta una facciata a capanna con portale archivoltato, rosone centrale e coronamento ad archetti. Sul fianco settentrionale si innalza lo slanciato campanile concluso da una cella a monofore. Il nucleo rurale ad impianto indifferenziato sulla costa a sud-ovest del Monte Lianella. All’inizio dell’abitato un primo complesso rurale si configura con una torre colombaia. La struttura a pianta quadrata con tetto a quattro falde attribuibile al secolo XVII-XVIII. Un cordolo di colombaia spezzato corre sui prospetti sud ed ovest; una cornice di gronda a gola su semplice motivo modanato conclude la torretta. Agli angoli sono visibili i coppi invetriati per impedire la risalita dei roditori nei locali ove nidificano colombi e rondoni. Scendendo verso la chiesa, sulla sinistra, si sviluppa un interessante complesso a corte. Il profilo orizzontale del fabbricato contrasta con la verticalità della torretta colombaia; questa presenta caratteri analoghi alla precedente seppure con un impianto pi ridotto. Il portale d’accesso mostra un artistico intaglio sormontato in chiave da un mascherone di pietra ottocentesco. Nella piazzetta in fondo al borgo visibile un rustico che conserva ancora le tracce di una torre con base a leggera scarpa; ribassata e ristrutturata questa presenta solo qualche caratteristica tipologica.