| Importante località situata in corrispondenza dei rilievi marnosi e morenici ad occidente del rio Balocchi. Nel XV secolo era una delle ville costituenti la comunità della Val d'Asta (1). Riparotonda fu infeudata nel 1714 ad Antenore Cimicelli e restò in suo possesso fino al 1736 (2). Passò quindi da Antonio Greco che la tenne sino al 1788, anno in cui erano presenti 210 abitanti (3). Il borgo, conserva edifici di pregio architettonico tra cui è significativo un ampio fabbricato articolato su tre livelli con portale di ingresso a piano terra, cuspidato, ad arco a tutto sesto impostato su peducci e stipiti monolitici in arenaria orsata. Finestrelle quadrangolari regolari in arenaria si aprono nel fronte del fabbricato che reca massicci conci angolari alternati in arenaria battuta. In corrispondenza del secondo piano è notabile una immagine a tutto tondo della Madonna scolpita in arenaria. Il fabbricato è attribuibile alla fine del XVIII secolo. Poco più a valle è osservabile una cotruzione recante finestrelle quadrangole tamponate, con architrave a lunetta, attribuibile al XV-XVI secolo. Un edificio di servizio adibito a stalla fienile, conserva un portale di ingresso a forma quadrangolare regolare a stipiti ed architrave finemente zigrinati recante una dicitura con millesimo del "1780". Nel fronte di un contiguo fabbricato è inserita una feritoia ad aculo, mentre un concio in arenaria, riporta la dicitura "LAVINA REDIFICATA SUNT HEC DIRUTA MAPA... IA... QUAE... DECEMBRI AMNI 1798". L'architrave triangolare di una finestrella posta in un rustico reca il millesimo "1724". Nell'estremità occidentale dell'abitato si innalza un edificio con tetto a doppio spiovente e balchio, attribuibile al XVIII-inizio XIX secolo. |