A seguito di lavori di allargamento della strada che conduce alla chiesa si sono ritrovati frammenti fittili dell'età del ferro (1). Una epigrafe nella chiesa di S. Antonino la dice fondata nel 1112 (2). Non è escluso che la primitiva chiesa si trovasse nei pressi in un campo detto "Ghesiola" lungo l'antica via di Mediano ed all'inizio della salita per Calinzano. La chiesa compare comunque dopo il 1000 come figliale della Pieve di Bibbiano. L'impianto dell'attuale edificio si deve forse ad una primitiva ristrutturazione della metà del XVI secolo (3). Una ancona della famiglia Borsiglia reca la data "1570". Nel 1615 si iniziarono i lavori della navata. I restauri furono terminati nel 1618. Nel 1664 il Vescovo Marliani la troverà ancora incompleta e con una vaga forma a 'croce grecà. La navata fu poi prolungata dal priore Alfonso Canossa con la realizzazione di una nuova facciata nel 1716. Nel 1797 fu costruita la sagrestia. La torre figura restaurata nel 1778 mentre la canonica si trova forse citata fin dal 1525 ed unita alla chiesa da un porticato (4). Altri lavori di consolidamento e di abbellimento vennero eseguiti sotto l'arciprete Luigi Bertani (1935) con il contributo del pittore G. Baroni e dell'ing. T. Ferrari. La chiesa è orientata liturgicamente. La facciata, incompiuta, è coronata da un frontespizio triangolare; il prospetto è bipartito da un cordolo marcapiano e scandito dal tenue risalto delle lesene. Nel paramento rimangono ampie parti costituite da blocchi squadrati di arenaria. Diversi sono i frammenti di sculture romaniche (fine 1000 - inizi 1100) in pietra d'arenaria canossina, di semplie fattura, già parti integranti della ricca decorazione della originaria chiesa matildica ed ora inseriti nei muri esterni della chiesa e della canonica; tra questi figurano un'architrave scolpito con fiori ed animali, segmenti di ghiere d'arco ed, in particolare, una lunetta con Cristo che strozza due dragoni simboleggianti il demonio (6). Il campanile sorge su una base quadrata costruita per un buon tratto con blocchi d'arenaria 'matildici'; la cella campanaria assume una forma ottagonale per finire in una bella cuspide (7). La chiesa è stata fortemente colpita dal terremoto del 23 dicembre 2008 ed attualmente oggetto di interventi di recupero e consolidamento strutturale. Non lontano dalla chiesa si trovava un ospitaletto già nominato nel XVIII secolo (8) ed atterrato nel 1725 con il consenso dei Canossa per allargare il viale che conduceva alla chiesa (9).