| La cappella di Quara fu una di quelle che il Marchese Bonifacio teneva in enfiteusi dalla Chiesa di Reggio nel 1070 "capella de Aquaria cum precario". Fu consacrata dal Vescovo Alberio circa la metà del secolo XII. Figura come filiale della Pieve di Toano in una carta del 1205 e negli elenchi delle decime del 1302 e 1318. Nel secolo XVI la chiesa minaccia rovina ed in seguito è diroccata da una frana. Era situata in località "Chiesa vecchia" e venne sostituita con l'ampliamento di una cappella del feudatario, Conti Sassi, nel 1605. L'edificio è in corso di sistemazione nel 1608 e nel 1618 si può osservare la chiesa vicina otto braccia dal palazzo feudale, con occhio sulla porta e campanile a forcella (1). Si segnala inoltre un tabernacolo del Ceccati ed un quadro sul fondo attribiuto ad Annibale Carracci. Consacrata la chiesa, nell'occasione si mutò l'antico titolo di San Salvatore in quello di S. Maria (Assunzione di Maria Vergine). Nel 1776 viene restaurata ed ancora nel 1874 con il consolidamento delle fondamenta. Nuovi lavori vengono condotti nel 1929. E' orientata liturgicamente con una facciata a capanna conclusa da un frontespizio triangolare ed oculo centrale. Nel prospetto si riscontrano le seguenti scritte: in alt l'iscrizione "V. C. D. 1969", sopra l'ingresso "Eccle. Paroch. Aq. Vetus collabente Alfonsus Saxus S. V. D. AQ. Comes Comediorem in hunc locu. A. DO. Nonestio formam in honorem Dei faraz Virginis Assumptae AC DIVI Salvatoris erigi exornari curavit ANO DOM MDCV", alla sinistra della porta d'ingresso "A. M. G. DEI oblationibus bene factorum templum hoc ampliatum ac restauratum fuit A. O. 1929 Parrocus et populus alacriter laboraverunt". Il campanile si eleva sul lato a nord. L'interno è ad aula unica con abside rettangolare. La trabeazione è di ordine toscano con teste di angelo nei capitelli; su di essa si imposta la copertura in volto a botte con unghie. Il Comune di "Castropicigulo et Aquara" è nominato nel "Liber Focorum" del territorio di Reggio. La località era feudo della famiglia Dalli. Il castello fu espugnato nel 1338 dai reggiani per ordine dei Gonzaga. Tornò in seguito in possesso dei Dallo (2). Nel secolo XV il Marchese Borso d'Este concede ai Dalli la facoltà di stabilirvi un mercato (3). Alla fine del XVIII secolo era feudo dei Sassi Nigrelli ed aveva una popolazione di 158 abitanti. A fianco della Chiesa si trova l'antico palazzo dei Conti Sassi. I caratteri tipologici e gli elementi architettonici permettono di attribiire il complesso ai secoli XV-XVI. Il casamento dei Conti Dallo passò nel 1598 alla famiglia Sasso di Rovigo ma già "nazionalizzata" modenese. Fino alla morte dell'ultimo erede dei Dallo il palazzo figura diviso in due parti con il divieto ai cadetti Dalli di servirsi del portone che dava sulla piazza. La proprietà è passata negli ultimi tempi ai Pigozzi ed ora alla famiglia Schenetti. Il complesso ha subito pesanti interventi di ristrutturazione ed alterazione che ne hanno in gran parte compromesso l'impianto. Nella facciata si apre un bel portale archiacuto a conci radiali. L'interno conserva l'ampia scala di accesso e l'orditura a travi lignee dei solai con mensoloni artisticamente intagliati. Si segnala inoltre un abbassamento dell'edificio rispetto alle forme originali più slanciate. Alla deviazione per Vogno è posta una moderna edicola dedicata alla Beata Vergine. |