La località forse può riferirsi al "Pulacum" citato in una carta del 1108. Nel 1115 è denominata "Pulliacum" (1). Nel 1623 era possesso insieme a Piagna del Conte Camillo Seghini di Modena, passò quindi nel 1709 ai Conti Carandini ed infine, elevata a Marchesato, alla Casa Calani di Sarzana (2), di cui era feudo alla fine del Settecento comprendendo una popolazione di 150 abitanti (3). La chiesa dedicata a S. Agata figura nel 1302 tra le dipendenti della Pieve di S. Vitale di Carpineti (4). La Visita Cervini del 1543 indica la chiesa in cattive condizioni. Viene riedificata e probabilmente consacrata agli inizi del XVII secolo. La tradizione riporta come un antico oratorio di S. Giacomo venisse ridotto alla attuale chiesa parrocchiale (5). L'edificio presenta una facciata rivolta a levante. Il prospetto è a capanna delimitato da lesene angolari e da un frontespizio superiore; vi si apre il portale architravato ed una finestra circolare a filo del frontespizio. Il campanile, a cella monofora, si innalza a fianco del prospetto settentrionale. Nell'edificio annesso della canonica è visibile un loggiato seicentesco a due luci ad arco su colonnette. Il borgo è costituito dall'antico complesso dei Cavalletti ora in parte ristrutturato, ampliato ed adibito a ricovero per anziani. Dietro alla palazzina padronale, articolata ai moderni edifici, si sviluppa una piccola corte dominata da un edificio rustico con casa a torre ed un'oratorio. La torre riferibile al XVI secolo è impostata con una pianta quadrata su tre livelli e colombaia superiore, conclusa da un coperto a quattro falde. Particolarmente interessante il cordolo spezzato di colombaia, in laterizio a dente di sega e la cornice di gronda con elementi in laterizio disposti a "T" intercalati dai fori per i rondoni. L'oratorio settecentesco, ora ridotto a rustico, è dedicato alla Presentazione di Maria Vergine. La visita del Vescovo Picenardi del 1709 riporta invece la dedicazione a S. Massimo, in patronato della famiglia Cavalletti (6). Sotto la finestrella a due lobi, tamponata, della facciata è posto un concio recante le sigle della dedicazione.