Luogo

La costruzione del nucleo originario del Palazzo Vescovile, posto tra il Battistero, la Cattedrale e l'antichissima chiesa di San Michele (probabilmente longobarda) risale sembra alla fondazione del Castrum vescovile nell'anno 900 dal Vescovo Azzo, per difendersi dalle invasioni barbariche.

Dal duecento fu rifatto ed ampliato e poi devastato da incendi sia nel 1289 che nel 1374 a seguito del quale si abbandonò l'uso della sede vescovile e si affittò ad uso locanda.

Qualche resto dell'impianto del 200 si può vedere in un'apertura a loggia nelpiano nobile e un oculo tamponato, oggi visibile nelle sale dell'archivio vescovile.

La sede episcopale fu riportata nel centro della città nel 1477 con l'elezione a vescovo del reggiano Bonfrancesco Arlotti; da qui si comincia ad ampliare e aggiornare l'impianto architettonico del palazzo, sempra in relazione con i suoi soggiorni romani in una delle corti più importanti del Rinascimento, quella di papa Sisto IV.

Inizialmente si amplia il palazzo tra il Battistero e la Cattedrale che vengono uniti in un unico corpo di fabbrica (l'attuale prospetto è del 1878)

Sono questi lavori a creare la modifica della parte absidale del Battistero, di cui una illusionistica, reintegrazione, può essere rappresentata dallo sfondo architettonico dell'affresco del Battesimo di Cristo, dipinto intorno al 1497 dal reggiano Francesco Caprioli, con la probabile partecipazione di Cesare Cesariano per quanto concerne la parte architettonica; una delle prime adesioni reggiane al nuovo linguaggio rinascimentale. E' forse assegnabile allo stesso Cesariano il rinnovamento della zona absidale della Cattedrale, altro punto del programma edificatorio dell'Arlotti, compiuto tra il 1502 e il 1508.

MUSEO DIOCESANO

Si tratta di tre saloni posti al pianterreno del Palazzo Vescovile “Estense” - realizzato da Bartolomeo Avanzini a metà Seicento - con il percorso espositivo e di vasti ambienti all’ultimo piano dell’edificio, destinati anche ad ospitare le collezioni “don Cesare Salami” e “don Archimede Guasti” e alcune donazioni pervenute alla Diocesi, insieme ad una sala destinata ad accogliere permanentemente una antologia di opere dell’artista reggiano Marco Gerra. A questi spazi si aggiungerà quanto prima il suggestivo ambiente noto – forse non correttamente – come “Cappella Coccapani”.
La scelta del Palazzo Vescovile quale sede museale risale molto indietro nel tempo. Fin dagli anni ’30 del XX secolo si registra infatti la volontà di autorevoli personalità della Curia reggiana di raccogliere quanto era di particolare interesse artistico o a rischio di dispersione tra i beni della diocesi anche ai fini espositivi nel desiderato Museo ecclesiastico. Un primo allestimento di opere e arredi sacri venne realizzato in ambienti dell’appartamento vescovile nel 1994 e fu fruibile fino al 2000, quando il sisma rese inagibile l’ala dell’Episcopio che ospitava il percorso.

The construction of the original nucleus of the Bishop's Palace, located between the Baptistery, the Cathedral and the ancient churc of San Michele (probably longobard) dates back to the foundation of the Episcopal Castrum in the year 900 by the Bishop Azzo, to defend against barbaric invasions.

From the thirteenth century it was rebuilt and expanded and then devastated by fires both in 1289 and in 1374 as a result of which it was abandoned the use of the bishopric and rented as an inn.

Some of the rest of the 200 structure can be seen in a lodge opening in the main floor and a buffered ocular, today visible in the room of the episcopal archive.

The episcopal headquarter was brought back to the city centre in 1477 with the election as bishop of Bonfrancesco Arlotti from Reggio; from here it begins to expand and update the architectural structure of the palace, always in relation to his roman living room in one of the most important courts of the Renaissance, that of Pope Sixtus IV.

Intially the palace was enlarged between the Baptistery and the Cathedral, which were united in a single body of factory (the current acade is of the 1878).

These works create the modification of the apsidal part of the Baptistery, of which an illusionistic one, reintegration, can be represented by the architectural background of the fresco of the Baptism of Christ, painted around 1497 by Francesco Caprioli from Reggio with the probable participation of Cesare Cesariano as regards the architectural part; one of the first adhesions of Reggio to the new Renaissance language. It is perhaps attributable to Cesariano himself the renovation of the apsidal area of the Cathedral, another point of the building program of the Arlotti, completed between 1502 and 1508.

DIOCESAN MUSEUM

These are three halls located on the ground floor of the Bishop's Palace "Estense" - built by Bartolomeo Avanzini in the mid-seventeenth century - with the exhibition and large rooms on the top floor of the building, also intended to house the collections "Don Cesare Salami" and "Don Archimede Guasti" and some donations received by the Diocese, together with a room intended to permanently host an anthology of works by the artist Marco Gerra from Reggio. To these spaces will be added as soon as possible the suggestive environment known - perhaps not correctly - as "Coccapani Chapel". The choice of the Bishop's Palace as a museum goes back a long time. Since the 1930s, the will of authoritative personalities of the Curia of Reggio to collect what was of particular artistic interest tr at risk of dispersion among the assets of the diocese for exhibition purposes in the desired Ecclesiastical Museum has been recorded. A first implantation of sacred works and furnishings was carried out in the rooms of the bishop's apartment in 1994 and it was available until 2000, when the earthquake made the wing of the Episcope that housed the path unusable.

Comune

Reggio Emilia

Località

Tipologia

Villa, Palazzo signorile, Edificio storico

44.697937 , 10.631536

PALAZZO VESCOVILE "ESTENSE"

Riferimenti

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