La corporazione, a cavallo del quattrocento, era tra le più potenti ed attive in città prima che venisse soppiantata nel prestigio da quella dei setaioli che si inserirono nei commerci nel 1500. Contribuirono in modo forte allo sviluppo economico della società. La roccaforte commerciale della corporazione era nella zona di via S. Carlo dove scorreva un canale, derivazione del Secchia, e nella logistica della attività la presenza di acque e scoli era essenziale. I panni dovevano essere purgati, ripuliti dal grasso di lavorazione e il “purgo”, cioè lo scolo, era collegato alla struttura del palazzo: il nome storico tradizionale della via era Del Purgo prima dell’attuale. La sede vi rimase fino al XVIII secolo. L'edificio, iniziato alla fine del sec. XV, fu completato nel 1541 e si trova di fronte all’oratorio dei S.S. Carlo e Agata. E’ lecito ritenere che la sede dovesse esprimere, attraverso l’architettura, la forza economica ed il prestigio della corporazione. La casa è caratterizzata da un alto porticato monumentale a doppio ordine, di dimensioni significative se l’altezza viene rapportata alla profondità della campata, con colonne in cotto e arenaria; parte del porticato originario è stato chiuso, quello che rimane consente di vedere una architettura medioevale di tipo gotico, espressa da tre campate complete strette e lunghe voltate con crociere, materiali locali come i mattoni ed i cotti. L’ultima campata verso piazza Fontanesi è monca. Significativo per mole il pilastro d’angolo a grandi conci d’arenaria con un grande capitello fregiato in bassorilievo con testine di caprone tra festoni di fogliame: lo stato di conservazione non è buono, i materiali sono piuttosto usurati e l’esposizione agli agenti atmosferici facilita il logorio. Il fregio si trova sulla faccia interna, verso il muro del palazzo, mentre manca sul lato verso la strada. L’appoggio della crociera, piuttosto scarso rispetto alla base utile del capitello, lascia supporre che sia un pezzo prelevato altrove, da altro edificio monumentale probabilmente molto più antico, e poi inserito nella struttura. Gli archi in affaccio su strada sono a tutto sesto, sostenuti da colonne di tipo dorico elaborato con appoggi esagonali; integrale l’uso dei mattoni tra fusti, appoggi e arcature; la tenuta strutturale è garantita da sequenze ortogonali di catene metalliche. Il palazzo ospita attività commerciali al piano terra che sfruttano anche la copertura del porticato; sono presenti diverse finestre sotto le crociere. Il muro del sottoportico è intonacato ed emergono brani di muratura in mattone, lacerti di pitture e le sagome al piano terra di archi ad ogiva, tamponati, costruiti in mattoni di costa con belle incorniciature di cotti. Sopra al portico montano due ulteriori pian adibiti a residenze private e su un lato fiancheggia un palazzetto che è più basso e il punto di vista, lato piazza Fontanesi, non è dei più riusciti dal punto di vista della architettura urbana. Il secondo piano si deve al restauro ottocentesco. Secondo alcuni studiosi il celebre pittore novellarese cinquecentesco Lelio Orsi progettò una decorazione pittorica dell'edificio, ma è dubbio che essa si stata effettivamente realizzata come nei disegni che si conservano .
(scheda a cura dell'arch. Rosaria Petrongari, dicembre 2011)