| Borgo situato alle falde settentrionali del monte Calvario. Questa località è ricordata in una carta del 1163 (1). Nel 1216 gli uomini di Nigone insieme a quelli di Gazzolo e Ramiseto giurarono che il loro territorio apparteneva al Vescovo di Reggio (2). Fu dapprima feudo della famiglia Dè Terzi Cornazzani insieme a Monte Miscoso, Gottano, Ramiseto e Gazzolo (3). Nel 1247 figura l'investitura dei feudi ai Terzi per opera di Federico II, confermata nel 1387 con diploma dell'imperatore Venceslao. Dopo la caduta di Otto, figlio di Nicolò Dè Terzi, i luoghi vennero in potere degli Estensi; questi ne diedero l'investitura al Vallisneri a cui fu rinnovata nel 1444 dal Marchese Leonello e nel 1472 dal Duca Ercole I. I Vallisneri-Vicedomini tennero poi il feudo fino alla soppressione degli stessi. Il Comune di Nigone è nominato nel 1315. Era Contea sotto il Ducato e la Diocesi di Reggio. Alla fine del Settecento il Ricci ne indica la popolazione in 690 abitanti (4). Dopo la Restaurazione Estense Nigone fu unito al Comune di Castelnuovo Monti, fino al 1866 quando passò dapprima a quello di Pieve S. Vincenzo, poi a Ramiseto. La chiesa dedicata a Maria Assunta si trova registrata nel 1318 tra le dipendenti della Pieve di Campiliola (5). Nel 1543 venne insignita del titolo di Priorato. Il Vescovo Picenardi, agli inizi del XVIII sec. la costituì in vicariato per le 12 Chiese di Gottano, Vetto, Cola, Cereggio, Gazzolo, Ramiseto, Vallisnera, Valbona, Collagna, Cerreto Alpi, Acquabona e Nismozza (6). Il Vescovo Forni con decreto del 23 Marzo 1727 la eresse in Plebana con titolo di Arcipretura. In seguito la giurisdizione verrà ridotta. Nella visita del Vescovo Marliani del 1664 viene indicata come "tabulata". La visita Picenardi del 1705 riporta: "... et est unius navis, tabulata, scandulata et dealbata cum tribus altaribus". In seguito venne probabilmente restaurata. Sulla porta maggiore rimane infatti l'iscrizione "B. M. V. A. A. 1739" e sulla minore "A POPULO ISTO HINC INDE AC IN TEGMINE TOTO STRUCTUM HOC TEMPLUM PECTORE QUOQUE GRAVI-ANNO 1875 D. G. C. A. ". La chiesa in Nigone sorge sulla sommità di una ofiolite serpentinosa a nord del borgo. Durante opere di scavo in adiacenza alla chiesa è stata raccolta una moneta di epoca romana. In zona absidale sono visibili conci di arenaria ed un capitello appartenente alla antica chiesa romanica. Un altro concio di recupero in zona absidale è scolpito a rilievo con immagine zoomorfa. Il borgo attuale di Nigone, denominato anche "Valmezzana" non ha subito particolari alterazioni e mantiene edifici di valore storico-ambientale; tra questi è notabile la casa dei Vallisneri, con portale quadrangolare ad architrave riportante l'arma della casata ed il millesimo "1782". Si evidenzia anche l'originale anta in castagno scolpito. Innanzi al fabbricato si erge una maestà con pilastro a nicchia contenente una pregevole icona in marmo statuaria di Carrara. Reca la scritta "QUEM GENUIT ADORAVIT, DDMC, 1779" ed è dedicata alla Beata Vergine della Ghiara. E' pure visibile una seconda maestà ottocentesca su pilastro con nicchia. |