Nel 1458 è nominato il mulino "infra castrum Cereti" (1). L'opificio è censito nella Carta idrografica d'Italia del 1888 (2). L'edificio, pur in abbandono, conserva un impianto tipologico di grande interesse. Presenta una pianta rettangolare, sviluppata su due livelli. Il paramento è in pietra con angolari rifiniti ed il tetto a due falde in piagne. Sul fronte si aprono tre grandi archi a tutto sesto per lo scarico delle acque e l'accesso alle ruote orizzontali a ritrecine che azionavano il mulino. Recentemente è stato restaurato ed adibito a centro visita del Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano.