Nei carteggi degli archivi della Prefettura del 1827 il mulino è definito "feudale" e "camerale". Nel 1816 è indicato il mulino Riolo di Pianzo; in tale anno viene completamente rifatto dal proprietario Marchese Gherardini. L'impianto è censito nella Carta Idrografica d'Italia del 1888 (1). L'edificio del mulino è ancora conservato. Vi si trovano due ruote orizzontali a mescolo con relative macine e meccanismi. Era alimentato dalle acque del torrente Tassobbio. |