| La villa di Montebabbio è nominata fra quei luoghi in cui la Chiesa di Reggio possedeva beni fin dal secolo XI. Nel 1092 il Diploma dell'Antipapa Ghiberto conferma al Capitolo di Reggio "in Montebabuli mansum unum". Il Vescovo di Reggio nel 1210 e 1242 ne concesse l'investitura ai Signori di Gesso rinnovata nel 1245 dall' Imperatore Federico a Giacomo Salinguerra. Dopo una rivolta dei Fogliani il castello fu espugnato nel 1296 dal Marchese Azzo d'Este. Il Comune compare nel 1315 nel Libro dei Fuochi di Reggio. Dal borgo ha preso il nome una famiglia che ne tenne il possesso nella prima metà del secolo XIV; questi consegnarono il castello al Marchese Obizzo d'Este nel 1345. Nel 1373 Bernabò Visconti lo confermò ai Fogliani con le ville di "Valspelenzano, Montecerelli, Soiolla, Costa, Cadagrimaldi, Barca e Cadelenorini" (2). Nel 1428 ad istanza del Marchese Nicolò d'Este, il Comune di Reggio lo diede in livello ad Alberto della Sala ritornando alla sua morte agli Estensi. Dal Duca Borso fu ceduto nel 1452 a Feltrino Boiardi. Estinta questa famiglia nel 1560 il feudo fu acquisito dalla Camera Ducale. Solo nel 1687 fu assegnato alle famiglie Prini e Cabrietti cui rimase, insieme a Lorano, fino alla soppressione dei feudi. Montebabbio era Contea con una propria adunanza di Reggenti formando con Lorano un solo Comune (3). Alla fine del Settecento comprendeva 370 abitanti (4). Dopo la restaurazione estense entrò a far parte del Comune di Castellarano. La prima notizia della Chiesa di S. Nicolò risale al 1256. Si trova quindi compresa nelle Decime del 1318 tra le dipendenti della Pieve di S. Eleocadio (50). Durante la visita pastorale del Vescovo Cervini del 1543 la chiesa è trovata in pessime condizioni e bisognosa di riparazioni. Nel 1625 il Vescovo Coccapani ordinò che fosse ricostruita altrove. La nuova costruzione è visitata dal Vescovi Marliani nel 1663 e trovata con "eleganti dorico ornata". Nei primi decenni del Seicento la chiesa fu completamente restaurata insieme alla canonica (6). Attualmenta presenta una facciata con parte centrale elevata con trifora al centro, affiancata dai due corpi laterali più bassi. Come sussidiaria della parrocchiale si trova anche un oratorio dedicato alla Beata Vergine della Pieve posto tra Montebabbio e Ca'Grimaldi. Dell'antico castello rimane imponente la torre; questa presenta una struttura slanciata con paramento di base a scarpa, coronata da merlatura ghibellina a coda di rondine. Il borgo sorge su un piccolo colle di roccia arenacea dominante la valle del torrente Tresinaro, conservando caratteristiche tipologiche ed ambientali di interesse, soprattutto nell'arroccamento degli edifici, quasi a baluardo, presso la torre. |