La frazione che dà il nome al Comune non è sede municipale che dal 1870 si trova a Praticello, frazione ubicata in posizione baricentrica rispetto all'insieme del territorio comunale. Un tempo tutta la zona era ricoperta di boschi. Le prime colonizzazioni furono quelle dei Galli Cenomani che crearono il fortilizio di Taneto-vedi scheda relativa; diversi sono i ritrovamenti archeologici degli antichi insediamenti. Dopo le bonifiche dirette dal console Scauro ebbe inizio la colonizzazione romana impostata sulla ripartizione centuriale avvertibile ancora oggi in vaste zone soprattutto della frazione di Nocetolo; dov'è l'attuale via Zappelloso era la via Tabularia, importante direttrice formata da tavellato ligneo su palafitte che collegava i centri abitati lungo Po con la collina reggiana. L'intensa opera di bonificazione dalle acque intrapresa apartire dal XVI secolo si concluse solo nel decennio successivo alla seconda guerra mondiale(1). Nel 568 Gattatico fu occupato dai Longobardi; la tradizione vuole che qui morissero oltre al duca Clefi anche Attila e Totila. Il territorio fu poi dominio dei Carolingi, dall'875 al 1060 dei vescovi di Parma e dal 1500 dei Farnese rimanendo quindi aggregata al Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla . Nel 1811 fu compresa nel Dipartimento del Crostolo, ritornò nel 1816 allo Stato Parmense, passando infine nel 1847 allo Stato Estense ed alla Provincia di Reggio(2). Il Comune è costituito nel 1859 dal Decreto Farini. La cappella di Gattatico nel 1230 è posta sotto la pieve di S. Eulalia(S. Ilario). Passò sotto il vicariato di Castelnovo Sotto nel 1628, di S. Ilario nel 1691, a quello di Sorbolo nel 1841, quindi alla Diocesi di Reggio nel 1853 e compresa nel Vicariato di Nocetolo (3). La chiesa parrocchiale, intitolata a S. Tommaso di Canterbury, è di origine romanica ma nel corso dei secoli ha subito molte trasformazioni. L'ingresso era situato ad est dove attualmente sono il coro ed il presbiterio; furono aggiunte anche le due cappelle laterali dove si trovano gli altari dedicati alla Vergine e a S. Mauro. Conserva l'immagine a rilievo di un angelo su un mattone risalente all'XI-XII secolo. La facciata orientata liturgicamente presenta caratteri quattrocenteschi con doppia fuga di archetti ciechi nella cornice di gronda. Il portale archivoltato è sormontato da una ampia nicchia pure in volto su semicolonnette. La torre campanaria, con cella a monofore archiacute e copertura cuspidata, fu costruita nel 1882.