| Il borgo si innalza sulle pendici settentrionali del monte Surano in corrispondenza di una linea di costa contornata da un ampio castagneto. Nel 1240 fra i comunelli che giurano fedeltà al Comune di Reggio si trova anche quello di "Soliabona" unito a Secchio (1). Nel 1315 la villa è nominata nel Libro dei Fuochi del Comune di Reggio mentre nel 1373 è compresa nel consorzio feudale di Guido Savina Fogliani (2). Passata nel 1427 sotto la Signoria degli Estensi viene sottoposta alla podesteria di Minozzo (3). Costabona figura quindi assegnata nel 1623 alla Casa Malvasia della Torre di Bologna che ne tiene il possesso fino al 1771 (4). Nel 1772 passa in possesso della Casa Marchisio; alla fine dello stesso secolo Costabona comprende una popolazione di 337 abitanti (5). Giurando fedeltà alla Repubblica Reggiana nel 1796, viene annessa al Toanese, per tornare poi, con la Restaurazione del 1815, definitivamente al Comune di Villa Minozzo. La chiesa di S. Prospero compare con le visite pastorali del 1456-1462 come cappella collegata alla parrocchia di Secchio; solo nel 1643 viene eretta a parrocchia autonoma (6). Nel 1673 è ampliata e rinnovata; nel 1707 figura ad una nave con due altari, volta ad occidente. La chiesa è demolita nel 1876, ricostruita e consacrata nel 1881; figura realizzata in stile moderno, in volto con tre altari (7). L'abitato è articolato in una serie di fabbricati distribuiti scalarmente, in direzione del fondo valle. A breve distanza dalla chiesa parrocchiale, si innalza un fabbricato di tipologia ottocentesca con un portale ad arco a tutto sesto e dadi d'imposta recanti in chiave uno sporto antropomorfo ed il millesimo "18.. ". Nel fianco occidentale di un complesso adiacente si apre un portale a mensole concave di tipologia quattrocentesca recante in architrave una rosa celtica a sei petali. Un'altra architrave di recupero poco discosta riporta il millesimo "1666", mentre una finestrella quadrangolare è sormontata da una architrave timpanata recante la scritta "1516 - Adì 20 de Mazo". Il manufatto è notabile nel corpo di un fabbricato con balchio sorretto da colonnine in legno a tutto tondo. Numerose nicchie votive con cornice in laterizio si aprono sulle facciate, racchiudendo immagini votive a tutto tondo generalmente attribuibili al XIX secolo. Nella parte occidentale del paese sono osservabili fabbricati di tipologia ottocentesca cui è annesso un ampio servizio con loggiato in laterizio. A valle del borgo, sono infine visibili pilastrini votivi con immagini sacre raffiguranti la Beata Vergine. |