| Straordinario complesso rurale a corte aperta. Fin dal sec. XIV fu 'casino di caccià dei Bonaccolsi, Signori di Mantova, passando in seguito ai Gonzaga. Prese il nome dal poeta Giovan Muzio Aurelio, ospite fra il 1508 ed il 1510 del Vescovo Ludovico Gonzaga, ivi esiliato dal nipote Francesco Marchese di Mantova. Fu residenza estiva di questa famiglia. Il duca Giuseppe Maria ne fece dimora preferita, trasformandola in piccola rocca con fossi, terrapieni e ponti levatoi; ne sono testimonianza due iscrizioni marmoree (1). Non se ne esclude l'intervento di Giulio Romano(2). Sull'ampia aia selciata delimitata da pilastrini, prospetta la luminosa facciata del palazzo, di matrice neoclassica. Sviluppa un impianto planivolumetrico compatto a pianta rettangolare articolata su due livelli e sottotetto con copertura a quattro falde. La parte centrale è riquadrata da sottili lesene e cornici, conclusa da un frontispizio triangolare ad attico. Le luci sono regolari e simmetricamente distribuite. Notabili anche i fabbricati rurali ed il caseificio. |