Sorge sugli orti e parte del convento dei Domenicani, questi già nel 1565, avevano ceduto una porzione dell'area su via Samarotto alla Comunità per costruire case per i soldati. Soppressi i Domenicani di Reggio, nel 1796, gli edifici del monastero furono adibiti a ricovero per le truppe; nel 1861 a Deposito Stalloni. All'interno sono ancora in buona parte visibili le antiche strutture di uno dei due chiostri. Nel passaggio fra il primo ed il secondo cortile, due lunette recano tracce di dipinti a fresco seicenteschi; in uno si ravvisa " Cristo e una santa Domenicana", nell'altro" la Madonna e alcune Domenicane". L'impianto urbanistico dell'antico convento è rimasto intatto con la teoria dei due chiostri monumentali: chiesa, chiostro piccolo a ridosso della chiesa e chiostro grande.
L'originalità dei Chiostri di san Domenico deriva sprattutto dalla particolare vicenda storica; convento domenicano fino alla seconda metà del XVIII secolo, caserma delle truppe estensi fino al 1860, Regio deposito Stalloni fino al 1945, Istituto per l'incremento ippico fino al 1970-80 e con destinazioni varie fino al 1990. E' ora sede di alcuni Uffici dell'Assessorato alla Cultura del Comune; adibito a Sala Mostre (ala sud) e al primo piano ha sede l'Istituto Musicale "A. Peri".
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