Sotto il castello sono stati recuperati frammenti ceramici attribuibili al VI-V secolo a. C. (1). Il complesso sorge sul monte Antoniano, sovrastante il borgo di Carpineti. Deve la sua fondazione a Matilde di Canossa che nel 1077 vi accolse Papa Gregorio VII. Nel 1082 ospitò il Vescovo di Lucca, S. Anselmo, che governò la diocesi di Reggio dal 1082 al 1086 e successivamente i pontefici Urbano II e Pasquale II (2). Nel 1092 vi si svolse l'assemblea di vescovi, prelati e monaci che decise la continuazione della guerra contro Enrico IV. Alla morte della contessa passò in possesso di Enrico V (3). Nel 1168 ne era signore "Gherardo da Carpineto" che ne affidò la difesa ai fratelli Ugo, Raimondo e Alberto da Baiso; questi furono poi sostituiti nel 1070 da Ubaldo da Mandria (4). Nel 1182 fu occupato dai parmigiani al comando di Morello Malaspina, poi dal Comune di Reggio in cui favore prestarono giuramento gli abitanti, nel 1218. Passò quindi ai Salinguerra e nel 1245 ai Fogliani che ne tennero il possesso fino al 1412 quando cadde in potere di Nicolò III d'Este (5). Nel 1513, passata Reggio sotto il dominio del Pontefice, il Governatore della città Giovanni Gozzadini concesse il castello a Domenico d'Amorotto con una donazione confermata da Leone X e da Adriano VI (6). Il castello rimane in possesso dei suoi seguaci fino al 1523 quando ritornò agli Estensi che dall'inizio del XVII secolo ne fecero feudatari successivamente i Fontanelli, i Molza, i Giannini ed i Valdrighi cui venne tolto nel 1796 all'epoca della soppressione dei feudi; fu poi loro restituito nel 1803. L'ultimo discendente fu il conte Francesco, storico modenese, deceduto nel 1899 (7). Già dalla prima metà del XVII secolo il castello era in rovina. La struttura del complesso è riferibile a quella di un castello-recinto, con una cinta a pianta irregolare prossima tuttavia ad un trapezio. All'estremità del lato corto meridionale si trova un piccolo ambiente absidato, configurandosi come un torrione rotondo, attraverso il quale si entrava nel castello. All'interno emerge significativamente la torre isolata. Questa è a pianta quadrata costituita da masselli di pietra ben squadrati; le finestre con arco a pieno centro poste sulle fronti meridionali ed occidentali e quella sul prospetto settentrionale ne fanno propendere ad una datazione non posteriore al XIII secolo (8). All'epoca di fondazione del castello sembra debba riferirsi anche la chiesa di S. Andrea, consacrata il 20 settembre 1117 dal vescovo Bonseniore; aveva titolo di Prevostura ed era officiata da Canonici. Era dipendente dalla Pieve di S. Vitale cui figurava ancora soggetta nel 1709. Nel 1543 necessitava di riparazioni ed era quasi diroccata. Sulla porta esterna reca la data del restauro del 1902 (9). L'edificio è orientato liturgicamente con pianta ad aula ed abside rettangolare. Nella facciata a capanna si apre il portale architravato con lunetta superiore decorata con un fregio romanico; al centro è posta una finestra quadrilobata. Il campanile con cella a monofore riquadrate si innalza sul fianco settentrionale.
L'intero complesso è stato oggetto tra il 1990 e il 1999 di un interessante intervento di restauro condotto sotto la direzione dell'arch. M. Cristina Costa. Contestualmente gli scavi archeologici hanno consentito di rinvenire i resti della antica chiesa dedicata a Santa Maria (sec.XI-XII) e diversi altri reperti che arricchiscono il complesso monumentale.