Sui pendii digradanti alla sinistra del torrente Lodola sono stati rinvenuti manufatti del periodo paleolitico con una industria litica di tipo musteriano (1). Nella zona del castello si segnalano rinvenimenti diversi del periodo neo- eneolitico (2). Sulla rupe presso il castello si sono riscontrate probabili tracce di una stazione dell'età del bronzo, segnalate nel 1946 (3). Si ritiene che il castello sia stato costruito verso la fine del XII secolo dai Manfredi (4). Le origini della fondazione del castello sono comunque quanto mai vaghe, anche se alcune sepolture sembrano datare l’occupazione del sito nel corso del VII secolo d.C. Nel 1243 era in possesso dei Fogliani ritornando poco dopo ai Manfredi; questi ne sono investiti nel 1367. Il Castello comprendeva le ville di Borzano, Lodola, Aiano, Fegno, Caselle, Pratobolso, Valle, Corsiano, Oliveto, Vergnano e Pratissolo (5). I Manfredi detennero il feudo fino al 1736. Nel 1738 ne fu investito il Marchese Alessandro Frosini (6). Nel 1350 il complesso è distrutto dai Gonzaga. Nel 1461 Taddeo Manfredi ricostruisce il castello- l'intervento è ricordato dal Venturi che ne riporta le date- vi si trovava anche l'effige di Taddeo con l'arme della Contea (7). Nel XIV secolo il castello è in semi- abbandono. Nel 1950-58 sono eseguiti radicali restauri alla chiesa (8). Il castello sorge su una collina gessosa. Della antica struttura, ridotta a stalla, rimangono i muri perimetrali di tre lati. Sul prospetto di ponente è visibile la parte inferiore di una sequenza di beccatelli di sostegno alle merlature. Diverse sono le finestre, anguste con i caratteristici sedili laterali. Nell'interno sono anche visibili i resti di canne fumarie ed i frammenti di un bassorilievo con motivi ornamentali. La chiesa di S. Giovanni è ora in abbandono. presenta una semplice facciata a capanna. Il portale architravato è sormontato da una oblunga finestra trapezoidale. Sulla copertura si imposta un campaniletto a vela.