Il castello occupa la cima della collina a nord del paese; la forma allungata da nord-est a sud-ovest di questa ha determinato la particolare pianta del fortilizio. I riferimenti storici seguono quelli riportati per Baiso. Il primitivo castello della famiglia da Baiso, probabilmente risalente al XII secolo, passò nel 1256 ai Fogliani. Nel 1426 era in potere degli Estensi. Dapprima infeudato al ferrarese Ippolito Pagano (1561) pervenne solo alla metà del secolo successivo ai Marchesi Levizzani. Nel 1796, all’epoca della soppressione dei feudi, il castello si trovava in rovina. Secondo la legge 23 agosto 1803 della Repubblica Italiana il castello venne restituito ai Levizzani. L’ultima proprietaria, Marchesa Elena, lo portò in dote quando sposò il nobile reggiano Francesco Cugini.Da questa famiglia il complesso fu acquistato nel 1903 dal Senatore e noto critico d’arte Adolfo Venturi che lo fece in parte restaurare. Divenne poi proprietà del Comune di Guastalla che lo adattò a colonia estiva per bambini ed infine in proprietà al Sig. Pietro Bianchi (e suoi eredi) che ne ha curato il restauro e trasformato in signorile dimora (1).Nel castello era una chiesa dedicata a S. Nicola registrata nel 1302. All’epoca della visita Cervini nel 1543 la chiesa era gi quasi distrutta; dipendeva dalla Pieve di Baiso (2). Il castello comprende un vasto recinto delimitato da due cortine. L’edificio vero e proprio si innalza verso sud-ovest. E composto da pi fabbricati, disposti attorno ai due cortili aperti, fra i quali risultano particolarmente importanti il mastio, di pianta quadrata, posto sull’angolo meridionale del complesso e l’edificio residenziale appoggiato con un frontespizio al mastio e con una delle fronti lunghe allineata con la cortina di sud-ovest. Tali costruzioni sono state erette con masselli di pietra appena squadrati e conservano il loro aspetto medievale malgrado qualche palese integrazione: nell’edificio residenziale le bifore, la scala esterna sul frontespizio di nord-est ed in entrambi i merli, di foggia ghibellina. Ancora nel lato di sud-ovest, quasi al centro, si trova il primitivo ingresso, costituito da un portale archiacuto in pietra. Da questo una scala porta alla quota del maggiore dei due cortili donde un’altra scala conduce alla quota pi alta del recinto. Il complesso costituisce, non soltanto nell’ambito emiliano, un eccellente esempio di fortificazione medievale, tra duecento e trecento, articolata in castello e recinto (3).